Di Renato Reggiani
Seoul – Nel 2012, Joo Kyung, assieme alla sua famiglia, decise di fuggire dalla Corea del Nord. Il loro sogno di libertà e speranza, tuttavia, si trasformò in un incubo quando furono traditi e consegnati alla polizia di frontiera cinese.
Vennero rimpatriati in Corea del Nord, dove il loro destino era ormai segnato: un durissimo carcere e torture quotidiane. In quel luogo d’orrore, Joo Kyung perse suo padre, mentre sua madre venne rilasciata dopo sei lunghi mesi.
Joo Kyung, però, non si rassegnò alla disperazione e decise di tentare nuovamente la fuga. Riuscì a raggiungere il Sud della Corea e a ricominciare la sua vita. Da Seoul, la capitale, riuscirà a far fuggire anche Hyeok, il suo grande amore nord coreano, che diventerà l’uomo della sua vita.
Nonostante le difficoltà, Joo Kyung e Hyeok non hanno mai smesso di cercare una via per poter vivere il loro amore. Sono l’incarnazione della resistenza umana e della speranza, protagonisti di una storia che sembra uscita da un romanzo, ma che è dolorosamente reale.
La loro storia d’amore è costellata di difficoltà. L’ombra del regime nordcoreano aleggia su di loro. Le circostanze che hanno portato Joo Kyung e la sua famiglia a fuggire dalla Corea del Nord sono tragiche. Attraversarono il fiume Yalu durante la stagione dei monsoni, venendo poi rinchiusi in un centro di detenzione presso il confine. Joo Kyung e sua sorella furono sottoposte a controlli invasivi e umilianti, oltre a essere continuamente sorvegliate e interrogate.
La loro storia d’amore, segnata dalle prove più dure, è diventata un simbolo di resilienza e coraggio. E nella metropoli di Seoul, lontano dal regime oppressivo da cui sono fuggiti, dopo anni finalmente con una nuova fuga rocambolesca hanno trovato un nuovo inizio, testimoniando con la loro storia che, nonostante tutto, l’amore può trionfare. La loro storia è stat scovata dal reporter del Financial Times che ha permesso al mondo di conoscere questa gemma nascosta di amore e resilienza.
