Una bravissima Angela Finocchiaro all'Ambra Jovinelli di Roma nella parte di una moderna Pinocchia nel paese dei balocchi, in un testo di Stefano Benni.
La storia di Pinocchio la conosciamo tutti. Ma questa storia è un po' diversa. Riscritta liberamente da Stefano Benni per il Teatro dell'Archivolto, per la regia di Giorgio Gallione, non è nè una parodia nè un rifacimento del Pinocchio di Collodi. Della fiaba Benni ha ripreso solo alcune atmosfere per trarre una riflessione sulla vita di un uomo-Geppetto (Bruno Stori), stanco della solitudine e desideroso di essere padre, e di una creatura nè di legno nè di carne-Pinocchia-che nata grazie a un microchip, riceve dal suo creatore le prime informazioni che l'aiuteranno a muoversi nella società odierna e a desiderare la libertà.
Pinocchia e gli altri personaggi, il Grillo Parlante la fata Turchina e la mostruosa balena sono burattini ma anche cloni e replicanti che si muovono in un fantastico paese dei balocchi fatto di abiti firmati, aerei che bombardano, concerti di beneficienza e pacchi dono ai bambini bombardati. Mentre Pinocchia cresce trasgressiva e un po' folle minacciata da Geppetto anche lui vittima del sistema, che la vorrebbe sottomessa e conformista.
Interpreti: Angela Finocchiaro, Bruno Stori, Gabriella Picciau, Giorgio Scaramuzzino.
Teatro Ambra Jovinelli a Roma fino al 21 aprile.
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