UniversiNet.it – Quasi diecimila istituti in Italia non sono sicuri. La maggior parte di questi edifici scolastici si trova dove il pericolo sismico è basso, lo affermano due dei maggiori sismologi italiani, il professore Enzo Boschi, presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia e Massimiliano Stucchi, dirigente di ricerca della sezione di Milano dello stesso istituto. Un paradosso. Quasi che per avere scuole sicure bisognerebbe abitare in zone a rischio sismico. Gran parte delle zone a basso rischio sismico(area classificata come 4), si trova al Nord . Altre zone con la medesima classifica sono la Puglia , la Sardegna e piccole porzioni della Toscana e Sicilia. Uno stupido scempio, un volgare paradosso.
Sono passati poco più di sei anni da quel tragico 31 ottobre 2002, dalla tragedia del crollo della scuola elementare di San Giuliano in Puglia (CB), dove persero la vita 27 piccoli angioletti. Ecco che la tragedia si ripete, Rivoli. Crolla il Liceo scientifico “Darwin”. Vito Scafidi, 17 anni, perde la vita e altri suoi compagni rimangono feriti, uno in modo grave. C’è rabbia, disperazione, sconcerto tra i suoi amici. Nel 2008 è ancora possibile morire a scuola??
Bertolaso afferma che su 42.007 scuole, oltre 15 mila necessiterebbero di interventi urgenti, in particolare nel Sud. Infatti, ad esempio, in un paese della Puglia un liceo scientifico occupa le stanze di un bed & breakfast, mancano strutture idonee, poche sono a norma di legge.
In una società sviluppata e avanzata come la nostra, la scuola dovrebbe essere all’ordine del giorno e certe catastrofi le si dovrebbero vedere in proiezione utopica e non sulle pagine di cronaca.
di Caterina A.