Roma- La @ simbolo egli indirizzi e-mail, è stato inventato cinque secoli fa dai mercanti italiani.La scoperta è del Prof. Giorgio Stabile, nel corso di una ricerca, pubblicata dall'Istituto Treccani, sulle origini di alcuni aspetti delle nuove tecnologie.
Tracciata esattamente con lo stesso grafema, la @ compare in una raccolta di documenti mercantili dell'Istituto Internazionale di Storia Economica Francesco Datini di Prato. La si trova in una lettera scritta il 4 maggio 1536 dal mercante di Firenze Francesco Lapi a Filippo di Filippo Strozzi a Roma. Vi si descrive l'arrivo in Spagna dall'America Latina di tre navi cariche di oro e argento, il Lapi spiegava testualmente che là un @ di vino, che è 1/30 di botte, vale 70 o 80 ducati.
Secondo il prof. Stabile: Nello scritto, il simbolo @ altro non è che l'abbreviazione di anfora, un'unità di peso e capacità dalle origini antichissime.
Fu l'ingegnere americano Ray Tomlinson, nel 1972, a decretare il successo della @ come simbolo più diffuso del web. Dovendo creare per la rete ARPANET, l'antenata di Internet, un sistema di posta interna, Tomlinson scelse la @ come segno da inserire tra il nome del destinatario e il percorso per arrivare al server dove era ospitato. Da allora, generazioni di cibernauti di diversi paesi hanno attribuito alla @ i soprannomi più fantasiosi, da chiocciola a strudel, da bacchetta di cannella a coda di scimmia.
Per molto tempo si era ritenuto che il segno derivasse dal latino ad, con una d onciale esagerata. In pratica, la scrittura medievale avrebbe curvato eccessivamente la d fino a contornare la a. Paleograficamente, la teoria dell'ad latino non regge, spiega Stabile. Nella mia ricerca ho considerato le uniche due denominazioni di @ che non fossero puri nomignoli di semplice analogia della forma, e cioè l'angloamericano commercial at e lo spagnolo arroba, che indica un'unità di misura.
Seguendo questa pista, Stabile ha avuto altre conferme: il cerchio si è chiuso quando ho scoperto in un vocabolario spagnolo-latino di Antonio de Nebrjia edito a Salamanca nel 1492 che la voce arroba veniva tradotta con amphora. Sin dalle origini, due nomi diversi stavano per lo stesso segno e per la stessa unità di misura.
L'anfora fu a lungo usata come unità di misura in Venezia e lungo le rotte mercantili del Nord Europa. Entrò quindi nell'alfabeto commerciale inglese con il significato di at, al prezzo di. Se è stato il mare a segnare la nascita di questo simbolo – scrive la Treccani in un comunicato – si capisce anche perché oggi su Internet non si possa che navigare.
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