Roma – Arriva il curriculum dello studente. Ecco la nostra guida per scoprire tutte le novità previste da questo nuovo strumento di valutazione didattica ed extra curriculare. È passato un po’ in sordina, a parte molto rumore nei social e ora arrivano le prime prese di posizione politiche. urante l’esame verrà presentato alla commissione, che ne terrà conto nella valutazione (non ha un peso nei crediti). Una volta superato l’esame, il documento sarà integrato con i risultati e il diploma ufficiale e potrà essere utilizzato per la ricerca di lavoro o l’iscrizione all’università.
L’inserimento del Curriculum previsto dalla riforma Renzi, cosi detta “Buona Scuola” come allegato alla Maturità è avvenuto con un decreto del 2017: doveva essere introdotto già lo scorso anno, poi prorogato.
Quest’anno diventa effettivo, per valutare i ragazzi nel triennio. E a ribadirlo è il decreto ministeriale del 3 marzo.Dopo essere stato introdotto dalla legge 107 del 2015, il Curriculum dello studente entrerà in vigore alla Maturità 2021.
Si tratta di una certificazione che verrà allegata al diploma sul profilo scolastico di ogni ragazzo e ragazza che comprende anche le certificazioni linguistiche conseguite e le attività extracurricolari svolte negli anni. La novità riguarda quasi mezzo milione di studenti, più di settemila scuole sedi d’esame, 26mila classi.
Il ministero dell’Istruzione ha aperto una piattaforma per la sua compilazione, da parte delle scuole, mentre la parte delle attività “extra” – dai corsi di lingua, teatro, danza, fotografia allo sport, dalla musica alle attività di volontariato – deve essere completata dagli studenti.
LE CRICHE: ATTIVITA? ESTERNE E LOCKDOWN
“Purtroppo quest’anno la maggioranza che sostiene il governo non ha pensato di riaprire il dibattito e il ministero dell’Istruzione ha reso operativa questa nuova forma di certificazione della disuguaglianza inventata dal governo Renzi”, osserva il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni.
“Un errore, non solo perché assomiglia a un atto di presa in giro, visto che le nostre ragazze e i nostri ragazzi sono da troppo tempo chiusi in casa a causa della pandemia – continua il vicepresidente della commissione cultura di Montecitorio – ma soprattutto perché la logica che ispira questa scelta è quella di favorire una cultura strisciante che scambia il merito degli studenti con la capacità di spesa sul mercato dell’istruzione.”