ROMA – Il neo ministro dell’Istruzione Bianchi, terminate le
audizioni dei tecnici, ne ha tratto queste convinzioni: l’approccio che non prevede scritti per quest’anno è corretto. Né prima prova (italiano) né seconda (Matematica, greco, seguendo l’indirizzo dell’istituto). Da questo punto di vista si ripete l’Esame 2020, dopo un secondo trimestre di pandemia. Il nuovo ministro, però, non è convinto che, nonostante quello in corso sarà un anno scolastico del tutto pandemico, un esame tutto orale è la soluzione.
Bianchi sta studiando la reintroduzione del saggio multidisciplinare, più strutturato e accurato sia del testo inserito all’ultimo momento lo scorso anno sia dell’ipotesi formulata un mese fa (lavoro scritto guidato solo da materie curriculari). Il saggio, esteso a tutte le discipline o più ristrette, è comunque apprezzato dal corpo studentesco, che può preparare un argomento scelto insieme al coordinatore in anticipo e considerare questo lavoro il trampolino di lancio per il lungo esame orale che rimane il chiodo del tutto Scadenza.