di Paolo Genovese
Universinet.it – Una recente indagine condotta da Randstad in collaborazione con la Fondazione per la Sussidiarietà (FPS) ha rivelato dati incoraggianti sull’occupazione post-laurea in Italia. Più di tre quarti dei laureati italiani riescono a trovare lavoro entro l’anno successivo al conseguimento del titolo. Tuttavia, nonostante il diploma, le aziende stanno mostrando una crescente richiesta di competenze digitali e “soft skills”.
La ricerca, intitolata “Università e Imprese per lo sviluppo dei talenti”, ha svelato che il 70% delle offerte di lavoro per i laureati è concentrato nel Nord Italia. Le aziende stanno cercando attivamente 116 profili professionali specifici, suddivisi in 5 macro aree principali. Tra questi, spiccano ruoli come account manager, responsabili logistica e distribuzione, e esperti contabili.
Marco Ceresa, Group CEO di Randstad, ha sottolineato l’importanza della laurea in Italia come fattore di protezione dall’inoccupazione e ha enfatizzato la necessità di azioni concrete per combattere la dispersione scolastica. Ha anche evidenziato l’esigenza per le aziende di valutare i candidati basandosi sulle loro competenze reali e non solo sul titolo di studio.
L’indagine ha anche mostrato l’importanza crescente delle competenze digitali in tutti i settori. In particolare, queste competenze sono richieste nel 61% degli annunci nel settore ICT e nel 53% nel settore della statistica. Le soft skills, come il lavoro di squadra, l’adattabilità al cambiamento e la comunicazione efficace con i clienti, sono diventate fondamentali in tutte le aree professionali.
La ricerca sarà presentata in dettaglio al Meeting per l’amicizia fra i popoli di Rimini, offrendo una panoramica approfondita delle tendenze attuali nel mercato del lavoro per i laureati italiani e delle strategie adottate dalle aziende per attrarre e trattenere i talenti nel paese.