Universinet.it – Il Ministero dell’Istruzione ha inviato oggi per la terza volta al Ministero della Pubblica Istruzione della Generalitat ( il suo omologo Catalano) in cui denunciava presunti atti di “indottrinamento politico dei bambini” in 24 nuove scuole (14 scuole e 10 università), che si trova principalmente nella provincia di Barcellona. Nel documento, il ministero chiede alla Generalitat Catalana di “verificare la responsabilità di quanto accaduto” nelle scuole e istituzioni scolastiche catalane e “procedere a ripristinare i diritti violati”.
Il rapporto di 11 pagine, include gli incidenti che si riferiscono a scioperi politici indetti dalle associazioni studentesche in cui, tra gli altri slogan, erano costretti a urlare slogan contro “la repressione “Franchista” o attacchi e punizioni inflitte agli studenti che parlavano in castigliano. I denuncianti chiedono l’anonimato, secondo la relazione, perché “se dici qualcosa, ti segnano e sei finito”.
In totale, oltre 60 sono i casi su cui l’ Ispettorato Spagnolo della Catalogna, ha aperto una inchiesta formale .
Nella regione della CAtalogna ci sono 5.451 scuole, 1,5 milioni di studenti e 71.000 insegnanti, secondo i dati ufficiali della Generalitat Catalana.
Il ministero dell’Educazione Spagnolo sottolinea possibili violazioni della Dichiarazione universale dei diritti umani, della Costituzione Spagnola e di numerose normative e circolari.
Nelle denunce raccolte, si racconta di veri e propri orrori compiuti nelle scuole catalane contro anche bambini di soli 4 anni costretti a urlare slogan indipendentisti o di striscioni inneggianti alla repubblica di catalogna affissi negli spazi scolastici oltre a decine di casi in cui studenti che parlavano in castigliano sono stati puniti o sottoposti a pressioni. Una mamma ha denunciato che il figlio di 4 anni è stato costretto a imparare e ripetere slogan per l’indipendenza contro la sua volontà, accerchiato dagli altri bambini.
Salvador Espriu, un padre ha riferito che l’Unione degli studenti dei Paesi catalani “ha organizzato seminari su come difendersi dalla polizia nazionale” il 2 ottobre a Barcellona.
La madre di una ragazza di 16 anni che frequenta una scuola a Hospitalet de Llobregat (Barcelona), osserva che “nella classe un insegnante ha iniziato a parlare di indipendenza e a dire che a parlare castigliano sono solo i maleducato e gli abitanti delle baraccopoli”. Regina Violant di Barcellona, ha allegato alla sua denuncia la copia del verbale della riunione del AMPA (Associazione dei genitori degli studenti), in cui un intero paragrafo “parla dei bambini puniti per aver parlato in castigliano in classe.”
Il Ministero sottolinea che, oltrei casi presentati, ci sono “molti” altri reclami anonimi che non sono stati inclusi “per paura dei genitori di indicare le loro figlie o figli”.