Universinet.it – In Italia, la recente decisione del governo di non rinnovare il finanziamento per il contrasto dei disturbi alimentari sta suscitando preoccupazione. Il fondo, istituito nel 2021 con 25 milioni di euro per il biennio 2022-2023, aveva portato a significativi miglioramenti nell’assistenza a chi soffre di questi disturbi.
La decisione ha sollevato preoccupazioni circa la riduzione o l’interruzione di questi interventi, specialmente nelle regioni che hanno visto la nascita delle prime strutture solo negli ultimi due anni. La mancanza di finanziamenti potrebbe portare alla chiusura di molti centri, interrompendo i trattamenti e prevenendo le diagnosi precoci, lasciando senza adeguato supporto un numero sempre crescente di persone affette da disturbi come anoressia, bulimia, e binge eating. Questa situazione potrebbe avere conseguenze particolarmente gravi in regioni come la Calabria, dove prima dell’istituzione del fondo non esisteva una rete per il trattamento dei disturbi alimentari.
E’ importante sottolineare anche il problema dell’obesità che, come i disturbi alimentari, rappresenta un’altra seria questione di salute pubblica. L’obesità può portare a una serie di complicanze, tra cui malattie cardiache e diabete, ipertensione e problemi articolari. La prevenzione e il trattamento dell’obesità sono essenziali per ridurre il rischio di queste malattie e migliorare la qualità della vita delle persone affette.
Con l’aumento dei casi di disturbi alimentari in Italia, in particolare dopo la pandemia, il bisogno di un intervento coerente e sostenuto è più evidente che mai. Esperti e associazioni stanno sollecitando il governo a ripristinare i finanziamenti per garantire che tutti abbiano accesso ai trattamenti necessari e per prevenire conseguenze potenzialmente fatali causate da una mancanza di cure adeguate