Esami: i consigli del re degli arbitri Pierluigi Collina

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UniversiNet.it – Statistica. Un vero incubo!!L’ex- arbitro e ora consulente del designatore e membro di varie commissioni arbitrali internazionali più famoso del mondo parla delle sue esperienze all’università, studiando economia con la passione per il calcio.

ROMA-Conosciuto dal grande pubblico come arbitro di fama internazionale, Pierluigi Collina nella vita privata fa il consulente finanziario e ora ha deciso di diventare scrittore. E’ uscito infatti il suo libro “Le regole del gioco” e per l’occasione Universinet ha scambiato due chiacchere con l’arbitro più bravo del mondo cercando di rubare i segreti del suo successo.
Era il 1984 quando si è laureato in Economia e Commercio all’Università di Bologna. Che tipo di studente era?
Ho sempre considerato l’università un impegno da portare avanti nel migliore dei modi e perciò ho sempre studiato e fatto del mio meglio per riuscire a prendere buoni voti. E alla fine devo dire che questi sforzi sono stati ben ricompensati, poiché mi sono laureato con 110 e lode. E’ stata una grande soddisfazione.
Si ricorda l’esame più difficile che ha sostenuto?
Eccome se me lo ricordo…è stato quello di Statistica. Un vero incubo!
Un consiglio per gli studenti universitari?
Studiate con impegno, ma cercate di rendere questa esperienza unica e divertente.
Che rapporto ha con Internet?
Solitamente ottimo, ma nell’ultimo periodo il mio computer è stato infettato da un virus e così non ho potuto utilizzarlo per qualche giorno. Credo che le e-mail siano un modo eccellente per mantenere contatti con persone che vivono lontane.
Ci dice due motivi per cui bisognerebbe leggere il suo libro?
In realtà di motivo me ne viene in mente solo uno: perché è un libro interessante! A parte gli scherzi, nel testo ho cercato di far emergere non tanto gli aspetti del calcio, ma piuttosto quelli dell’arbitraggio, così da proporre al pubblico un’immagine diversa e più precisa di me. In genere si parla molto dei calciatori, della loro vita privata e gli arbitri (a parte le solite polemiche) sono conosciuti solo per i 90 minuti che passano nel campo. Poi viviamo praticamente nell’ombra e la gente di noi non sa niente.

Qual è secondo Lei il peggiore aspetto del mondo dell’arbitraggio italiano?
Il fatto che è molto difficile emergere ed approdare in serie A. Attualmente in Italia ci sono molti arbitri bravi e giovani che però non riescono a sfondare e così restano relegati nelle categorie più basse, senza la possibilità di mostrare il loro talento.
Dal 1991 lavora a Viareggio come consulente finanziario per una banca. Con i suoi colleghi le capita di parlare di calcio?
Fortunatamente né i miei colleghi, né i miei clienti sono grandi appassionati o intenditori di calcio, perciò riesco ad evitare l’argomento! In generale preferisco tenere nettamente separate le mie due professioni.

Pierluigi Collina è stato arbitro effettivo dal 1977 al 2005. Nel corso della carriera arbitrale ha diretto ben 240 gare in Serie A (debuttando il 15 novembre del 1991 in Verona-Ascoli); 79 B; 42 in Coppa Italia (Finali 1995, 2002, 2004 e 2005); 2 in Supercoppa Italiana (2003 e 2004); 109 internazionali (debuttando l’8 marzo 1995 in Turchia-Francia).

A seguito delle dimissioni di Stefano Tedeschi dalla carica di designatore degli arbitri di Serie A, a fine 2006 Collina è stato nominato consulente del nuovo designatore Cesare Gussoni, già presidente dell’Aia. Attualmente è membro della Commissione Arbitrale dell’Uefa e membro della Commissione Fifa “For the good of the games”.

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