Di Renato Reggiani
Universinet.it – Chat Gpt4 temporaneamente bloccata dal Garante della privacy in Italia, discussioni e paure si rincorrono su giornali e tv. Cerchiamo di fare il punto sui rischi e le opportunità che offre questa nuova tecnologia, a mio parere di per se neutrale.
L’intelligenza artificiale (IA) rappresenta un’opportunità enorme per l’innovazione e la crescita economica, ma anche un rischio per i diritti di proprietà intellettuale.
In Italia, i sistemi di IA non hanno personalità giuridica e non possono essere riconosciuti come inventori, rendendo difficile la brevettabilità di un’opera.
Questo solleva grandi interrogativi sulla protezione dei diritti di proprietà intellettuale delle opere prodotte da algoritmi di IA e sulla responsabilità in caso di violazione del copyright. Sarebbe opportuno che il legislatore provvedesse a colmare questa lacuna al più presto. Le I.A. Potrebbero essere equiparate al lavoro fatto da consulenti esterni nella realizzazione di un contratto: la loro paternità di articoli o clausole cede di fronte alla sottoscrizione da parte degli aventi causa.
Altro caso quello delle opere d’arte o di ingegno comunque prodotte interamente da una Intelligenza artificiale: anche qui sarà necessario porre dei limiti e riconoscere dei diritti patrimoniali agli autori delle opere usate per addestrare le I.A.
Il modello potrebbe essere l’equo compenso riconosciuto agli editori dalla normativa europea sul diritto d’autore o sul diritto di copia, dove si paga al momento dell’acquisto della memoria di massa o del computer astrattamente atto a contenere copie digitali di opere protette.
La normativa dovrebbe stabilire chi ha diritto alla paternità e ai diritti patrimoniali sull’opera prodotta dall’IA distinguendo diversi livelli di partecipazione alla creazione della stessa.
Questo è particolarmente importante nel contesto della diffusione di informazioni false e della classificazione errata di contenuti.
Passiamo ad esaminare quei contesti dove le creazioni assistente da I.A. Che forniscono dati errati potrebbero far luogo a diritto di risarcimento danno: ad esempio la violazione del copyright da parte degli algoritmi è un rischio significativo, poiché possono facilmente copiare opere protette senza rendersene conto o deliberatamente.
Saremo liberi di usare le I.A. Se esisterà un quadro normativo completo che ne regoli gli aspetti giuridici che potrebbero pregiudicare i diritti di terzi o aventi causa.
Forse converrebbe chiedere un parere alla stessa Intelligenza Artificiale e verificare come poterla rendere utile e sicura
Con le soluzioni giuridiche più appropriate.