Piogge Tropicali e Cambiamenti Climatici: Emergenza in Emilia-Romagna
Universinet.it – L’Emilia-Romagna sta sperimentando un evento climatico estremo, con forti piogge tropicali che hanno causato inondazioni, esondazioni dei fiumi, blackout, evacuazioni di massa e la distruzione di infrastrutture chiave. Questo è avvenuto dopo un periodo di siccità prolungata, un modello che gli esperti del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) collegano ai cambiamenti climatici. In tutto il territorio della regione, tutti i fiumi sono esondati, lasciando 50.000 persone senza elettricità e 4.000 persone sfollate. Le inondazioni hanno raggiunto anche i centri abitati, portando al crollo di un ponte e causando massicci blackout. La protezione civile avverte che l’area interessata è vasta e anche i soccorritori sono a rischio. La situazione ha portato all’annullamento del Gran Premio di Imola di Formula 1.
Le piogge torrenziali sono state così intense che, nel giro di 24 ore, sono caduti fino a 200 millimetri di pioggia. Questo evento è stato classificato come “estremo” dal CNR, in quanto ha colpito la stessa area che era stata colpita solo due settimane fa. I terreni, già saturi di acqua, non hanno potuto assorbire l’ulteriore precipitazione, aggravando le piene di tutti i fiumi.
La causa di questo evento estremo è un ciclone che si è bloccato sopra l’Emilia-Romagna. Il ciclone sta risucchiando aria molto umida dalle zone tropicali, confermando le osservazioni secondo cui in Italia il clima sta diventando tropicale.
Il CNR sottolinea che dobbiamo prepararci per convivere con eventi estremi legati all’acqua: da un lato le siccità prolungate e dall’altro le alluvioni. Questa è una necessità che richiede una maggiore consapevolezza dei rischi, soprattutto nei confronti del dissesto idrogeologico. Il governo italiano è attivo nell’affrontare la crisi, con la premier Giorgia Meloni che ha annunciato l’intenzione di approvare un decreto legge che fornisce provvedimenti immediati per aiutare coloro che sono stati colpiti dall’alluvione.
