claudio baglioni: internet e download

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Claudio Baglioni ci spiega il progetto Downloads: Il segreto di queste cose è la semplicità. Metteremo in rete una serie di registrazioni effettuate durante le date della seconda serie di concerti di Incanto

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Per la prima volta-ci dice il famoso cantautore romano- sarà
possibile dare forma alla propria musica, senza limitazioni di formato (cd,
mp3, cassetta, minidisc, file list ecc.), e anche senza limiti di tempo,
visto che -ovviamente- il download si potrà effettuare 24 ore su
24, senza muoversi da casa.

Quanti saranno i pezzi in Downloads?

Dodici, almeno per il momento, anche se non escludo sviluppi
futuri. Vivo Download come un progetto pilota, l'apripista che scende a
segnare un percorso dal quale nasceranno molte altre iniziative, analoghe
e non.

Cosa metterete a disposizione degli internauti baglioniani
oltre a questi dodici brani (scaricabili ad un euro l'uno al sito
www.baglioni.it

, ndr.) ?

La copertina e l'etichetta per un eventuale compact disc,
tutti i testi delle canzoni e cinque immagini inedite, per realizzare un
vero e proprio
?home made booklet?.
Una prima volta, però c'è e sta nel fatto che quello che i
navigatori realizzeranno sarà il primo originale-virtuale.

Non un clone masterizzato, ma un originale
a tutti gli effetti ottenuto per via virtuale,
con in
più l'intrigante vantaggio di essere stati, di fatto, co-autori del
progetto e di aver dato vita -più che ad un disco di quelli che una
volta sarebbero andati sotto la categoria rarities- ad un esemplare unico.

Il disco fai da te?

Più che il disco fai da te, direi il disco che non
c'è, visto che questo materiale non vedrà
la luce attraverso
i canali tradizionali.

Non avrà un numero di catalogo, né i binari
obbligati di una produzione standard, ma un mare aperto da navigare insieme,
seguendo più che una meta, il semplice bisogno o il gusto del navigare.

Sarà quindi, un prodotto esclusivo per la rete?

Un progetto esclusivo per la rete, visto che, di fatto, non
c'è un prodotto, ma una proposta.

Qual è la differenza?

La differenza sta nel fatto che un prodotto ha una propria
identità ben definita. Un album segue un percorso narrativo. Parte
da un punto, attraversa una serie di punti intermedi e approda in un punto
finale. Ed è l'artista a definire e, in un certo senso, a imporre
questo percorso.

Qui non c'è un percorso?

Non in questo senso. C'è, evidentemente, una traccia,
dal momento che i brani sono tutti tratti da Incanto.

E qual?era il percorso di Incanto?

Un percorso al contrario: togliere, non aggiungere.

Ritrovare il fascino, la forza evocativa del rigore, dell'essenzialità
e dell'intensità degli arrangiamenti. Ho cercato di tornare alle radici
delle canzoni.

Liberarle dagli abiti, più o meno belli, nei quali
le avvolgiamo, per guardarle così com'erano quando sono nate e ritrovare,
intatte, le emozioni che mi avevano spinto a mettere insieme quelle parole
e quelle note, per offrirle all'incanto,
sera dopo sera, assecondando il
flusso della memoria.

Ritorniamo a ?Download?.

Naturalmente tutto questo -e non potrebbe essere altrimenti-
si ritroverà in download, ma ancora più liberamente che in
teatro, nel senso che ciascuno sarà artefice della propria scaletta:
potrà scegliere e scaricare solo i brani che lo interessano e montarli
nella successione che lui ritiene la più significativa o, comunque,
quella che rispecchia meglio il suo stato d'animo, il suo bisogno di dar
forma all'infuso di note e parole.

Libertà nella scaletta, ma -data la tecnologia-
libertà anche nel formato.

Esatto. Per la prima volta sarà possibile dare forma
alla propria musica, senza limitazioni di formato (cd, mp3, cassetta, minidisc,
file list ecc.), e anche senza limiti di tempo, visto che ?ovviamente- il
download si potrà, effettuare 24 ore su 24, senza muoversi da casa.

Un segno dei tempi, questo mercato che ti raggiunge anche
a casa.

Una cosa impensabile fino a pochi anni fa che è, però,
una realtà e non solo nella musica.

La fine di un?era?

No, non ancora. Ma in ogni caso, vedi, io preferisco pensarlo
come l?inizio di un?era nuova.

Un modo più intelligente, più pratico (anche
economicamente più conveniente) e anche più maturo di entrare
in contatto con la musica.

Io credo che rispetto a questo tipo di fenomeni valga il senso
di quel proverbio orientale che dice:
?quello che il bruco
chiama fine del mondo, il resto del mondo lo chiama farfalla?.

Immagine efficace.

E? così. La musica deve fare i conti con Internet,
e deve smetterla di vivere la rete come una minaccia e un rischio. Al contrario
deve fare uno sforzo di fantasia, costruire percorsi e proposte per vivere
la rete come una straordinaria opportunità, perché soprattutto
di questo si tratta.

I grandi artisti internazionali ?penso a Peter Gabriel, David
Bowie e moltissimi altri- lo hanno capito da molto tempo e si stanno muovendo
in questa direzione.

Cos?è Internet per te?

Uno specchio, un compagno di strada, l?oceano nel quale
gettiamo la bottiglia con il nostro messaggio, con il vantaggio ?tutt?altro
che trascurabile- che il messaggio può raggiungere potenzialmente
un numero sconfinato di destinatari (solo nel nostro Paese gli ?internauti?
sono ormai più di dieci milioni) in un istante. Bruciare tempi e distanze,
raggiungendo il destinatario con precisione millimetrica. Forse è
anche questo il segreto per il quale la gente ha riscoperto il fascino dello
scrivere.

A quando un disco nuovo?

Questa è una domanda più difficile. Sto raccogliendo
le idee. E? una stagione di stimoli fortissimi, che bisogna però imparare
a governare,altrimenti il rischio è quello di rimanere sulla pelle
dell?acqua e non riuscire a scendere in profondità.

E? un tempo strano quello che stiamo vivendo, gli stimoli
sono così tanti e cosi tante le possibilità che c?è
il rischio di seguire quella sbagliata o di rimanere inchiodati sulla riva
in attesa dell?onda giusta, con il rischio che ci passi sotto il naso senza
che ce ne accorgiamo. E sono entrambi rischi da evitare.

download un punto di arrivo ?

Direi assolutamente no. Anzi. Come ogni orizzonte, più
ti avvicini, più si allontana…E' un punto di partenza. L'ennesimo,
e mi auguro che non sia l'ultimo. E' il motore d'avvio verso una crescita
complessiva del ruolo che internet avrà, sia nel mio comunicare –
idee, progetti, iniziative – che nel rapportarmi con chi è, in qualche
modo, interessato al mio lavoro, cercando di essere il più possibile
personalmente presente e di rendere davvero concreta quell'esigenza di interattività
della quale parlavamo prima.

Seguiranno, quindi, altre iniziative ?

Questa è l'intenzione.

Anche perchè Internet gode del privilegio di essere
di fatto, uno spazio senza vincoli, senza confini, per certi aspetti senza
regole.

Uno spazio le cui potenzialità non sono ancora state
esplorate fino in fondo; uno spazio nel quale non è già stato
fatto tutto, provato tutto, detto tutto.

E, forse, è proprio questa sua naturale vocazione
a renderlo un luogo ideale per la ricerca, per la sperimentazione di nuove
idee, intuizioni, linguaggi e forme espressive.

Forse è proprio quello che ci voleva in questa stagione
un po' stanca, nella quale le strade principali erano state già esplorate
e c'era il rischio di ripetersi, di ritornare sui propri passi, di riciclare
parole d'ordine, modelli e stili; di perdersi in sostanza, in una produzione
di maniera priva di vitalità ed energia.

Su internet questi rischi non ci sono (o sono molto ridotti)
e non solo perchè lo strumento web è relativamente nuovo,
ma anche perchè non è stato ancora contagiato da una certa
cultura che, misura, tutto in indici di ascolto , annientando spesso sul
nascere una qualsiasi iniziativa puramente artistica o sperimentale


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Redazione Universinet Magazine
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