di Renato Reggiani
Universinet.it – L’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS) ha utilizzato la sua strumentazione oceanografica per registrare il passaggio di un ciclone che ha causato l’alluvione nella regione dell’Emilia Romagna. I dati raccolti hanno mostrato un significativo abbassamento della temperatura delle acque superficiali nel Tirreno e nel Canale di Sicilia. I ricercatori dell’OGS hanno utilizzato gli Argo float, strumenti autonomi che vengono rilasciati in mare e trasportati dalle correnti. Questi strumenti raccolgono parametri fisici e biogeochimici lungo la colonna d’acqua. Aumentando la frequenza di campionamento durante l’arrivo di una perturbazione, è possibile ottenere informazioni in tempo reale sui cicloni e fornirle ai modelli di previsione.
L’OGS fa parte di un’infrastruttura internazionale chiamata Euro-Argo, che monitora gli oceani in tempo reale utilizzando i float. La raccolta di dati attraverso questi strumenti consente di studiare gli effetti dei cicloni sui parametri fisici e biogeochimici del mare, contribuendo a migliorare i modelli matematici utilizzati per prevedere l’evoluzione temporale del sistema.
Gli strumenti utilizzati dall’OGS per monitorare il mare possono anche misurare la pressione atmosferica, fornendo importanti informazioni sull’evoluzione degli eventi atmosferici e migliorando i sistemi di previsione. Questi monitoraggi integrati su mare e atmosfera contribuiscono a una migliore comprensione degli eventi estremi e alla capacità di prevederli e mitigarne gli effetti. Lo studio condotto dall’OGS sull’evoluzione del ciclone Apollo e il suo impatto sull’ambiente marino dimostra che le condizioni marine preesistenti possono influenzare la risposta del mare a eventi meteorologici estremi.
