chimica e tecnologia farmaceutica

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Caratteri generali: l'esame è piuttosto vasto e complesso, troppo, secondo il parere degli studenti di Chimica farmaceutica, i quali sostengono che molte nozioni della Fisica, come, per esempio, quelle riguardanti l'elettricità, il magnetismo, l'ottica, l'acustica (su cui la prof, tra l'altro, insiste di più) non li interessino.


Quanto alla docente, si mostra disponibile, invita a porle delle domande, ma parecchi studenti giudicano le sue lezioni confusionarie e dispersive. Il corso che si è tenuto nel primo semestre dello scorso anno accademico ha compreso le esercitazioni, tenute da un assistente, il dottor Mantegazza, con una frequenza di una lezione a settimana durante la quale si svolgevano esercizi e problemi. Queste esercitazioni si tengono, di norma, durante l'orario di lezione e durano due ore.

L'esame prevede una prova scritta, a metà corso, facoltativa e rivolta solo alle matricole: consiste in una serie di domande – di solito non più di quindici – che vertono sugli argomenti trattati nella prima parte del programma. Dura due ore e si svolge al di fuori dell'orario di lezione. La votazione è un po' particolare: la docente classifica gli studenti come: ammessi , ammessi con riserva e non ammessi . Gli ammessi con riserva vengono, ovviamente, tartassati all'orale più degli altri, ma anche coloro che superano bene lo scritto non è affatto scontato che passino l'orale: si può venir bocciati anche se si è stati ammessissimi .

Inoltre, nel caso che la prova scritta sia andata molto bene e la votazione corrisponda, per esempio, a un 28, all'orale è possibile che la prof domandi se si è disposti ad accettare un 18 senza venire interrogati! La cosa bella è che molti accettano, anche perché chi non lo fa deve prepararsi a una mazzolata coi fiocchi e a una eventuale bocciatura. E non è finita: può addirittura accadere, nel caso gli iscritti all'esame siano molti, che la docente dia il 18 in blocco a tutti quelli classificati come ammessi alla prova scritta; funziona così: la prof esce dall'aula e chiede agli studenti che aspettano: Vi va un bel 18 a tutti?

Per tutti questi motivi, è un esame stressantissimo a livello psicologico; inoltre, col fatto che la docente spesso salta degli appelli, se si comincia a venir respinti, si rischia che la faccenda diventi interminabile. Purtroppo l'esame è propedeutico per Fisiologia e Chimica fisica e, come se non bastasse, la docente richiede che si sia già dato quello di Matematica, anche se lo Statuto non lo prevede.

Libri di testo: 1)D. Halliday-R. Resnick-J. Walker, Fondamenti di Fisica , ed. Ambrosiana; 2)Niky Molho, Fondamenti di Fisica , ed. Monduzzi. La prof consiglia il primo, probabilmente perché dà un quadro più completo della materia, ma lei segue il secondo. Può essere utile sapere, inoltre, che sono in venditaalle librerie Clued e Cuem, per la maggior parte dei corsi di Chimica Farmaceutica, le dispense redatte dagli stessi studenti che hanno sostenuto l'esame. Le dispense non passano al vaglio dei docenti per cui non hanno un imprimatur scientifico; tuttavia, se fatte bene, possono essere molto utili, soprattutto se si è persa qualche lezione. Costano dalle 10.000 alle 15-20.000 lire.

All'appello: a interrogare sono sia la docente che il dottor Mantegazza, molto corretto e imparziale e decisamente preferibile come giudice . Se si supera lo scritto con la classificazione di ammesso con riserva , di solito si viene interrogati da lui, cosa che tutti, naturalmente, preferiscono (pensate che molti s'ingegnano apposta di essere ammessi con riserva soltanto per andare da lui!). Gli ammessi-eletti, invece, finiscono sicuramente davanti alla prof. In ogni caso, si viene interrogati da uno solo dei due.

La prof chiede esattamente ciò che ha spiegato a lezione e, a proposito di questo, bada te di attenervi il più possibile alle sue parole, di fare gli stessi esempi, poiché in caso contrario, anche se avete studiato benissimo, ma su un libro diverso dal suo, anche se le vostre risposte sono giustissime, non verranno considerate buone. La prof, che ha 65 anni e non troppa pazienza, fa paura a parecchi allievi ma è l'unica per gli studenti di Chimica Farmaceutica, per cui non si scappa. Mantegazza, invece, è considerato umano: se ti trovi in difficoltà, ti aiuta, magari abbassandoti il voto, però ti dà la possibilità di proseguire; il suo esame è normalissimo, con domande ragionevoli, pertinenti, dopo le quali mette un voto e manda via.

Se non si supera l'esame, bisogna saltare, di solito, almeno un appello (il che è drammatico, dal momento che non c'è un appello al mese, ma, più o meno, uno ogni due: dipende esclusivamente dalla prof). A seconda di come giudica la tua preparazione, la docente ti fa saltare un certo numero di appelli, anche due o tre, in certi casi. A proposito di questo, le matricole sono senz'altro avvantaggiate, poiché ne hanno di più: alla sede di Chimica Farmaceutica in via Balzaretti 9, la docente espone sotto alla data dell'appello se ad esso possano rispondere tutti gli studenti o solo le matricole (agevola le matricole perché vuole che il suo esame venga dato subito; è la stessa ragione per cui lo scritto a metà corso è rivolto solo a loro). In una cosa, però, è molto disponibile: stabilisce una data (di solito tre giorni prima dell'appello e al di fuori dell'orario di ricevimento), in cui gli studenti possono andare a chiederle dei chiarimenti.

Tempo: seguendo il corso e studiando intensamente per due mesi, lo si supera con sicurezza; anche nel caso non si frequenti, comunque, studiando molto, si può fare, ma dipende sempre dall'umore della prof.

Difficoltà: 10, sempre perché la docente è imprevedibile.

Gradimento: la materia sarebbe anche interessante, ma non studiata così: 5.

Consigli: fai subito, da matricola, quest'esame; fai il compitino a metà corso e prega.

Percentuale promossi: 20% (la maggior parte li promuove Mantegazza!).

Numero appelli: come già detto, uno ogni due mesi, quando va bene, e forse due per le matricole.

Iscritti per appello: da 50 a 100, a seconda che l'esame sia solo per le matricole o no e a seconda del momento dell'anno: in genere, appena finito il corso, gli iscritti sono molto numerosi e vanno via via diminuendo.

Totale pagine: 1700 circa.

Costo totale: 222.000 lire circa.

Reperibilità libri: in libreria e usati: soprattutto il Molho si può avere quasi in regalo, poiché non vuol tenerlo nessuno!
ATTENZIONE: con la riforma dell'università il programma d'esame è mutato, consultatelo quindi in facoltà prima dell’esame






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Redazione Universinet Magazine
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