UniversiNet.it – Continuano ad aumentare le voci di un sequestro dei test di ammissione all’università cattolica e di un probabile annullamento della prova. Secondo l’On. Donnici, “I test d’ingresso ai nostri atenei sono una vergogna nazionale.
Non si selezionano i migliori, ma soltanto i piu’ raccomandati”.
Durissima la presa di posizione sulle prime risultanze delle prove ai test d’ingresso alle universita’ italiane da parte dell’eurodeputato Beniamino Donnici (Alde), che annuncia un’interrogazione al Parlamento europeo e chiede l’immediato intervento del ministro. “Non sappiamo se verra’ confermatala la notizia di fonti attendibili che in alcuni atenei tra i quali l’universita’ Cattolica di Roma siano stati sequestrati i test e annullate le prove – ha aggiunto Donnici – ma non c’e’ dubbio alcuno, anche per nostra diretta esperienza, che andrebbero fatte verifiche rigorose dappertutto. In ogni caso, se non si trova una soluzione diversa al problema del numero chiuso, superando questi test fasulli, per il futuro dovremo chiedere la vigilanza dei carabinieri durante le prove”. “Ai test per medicina alla Cattolica – ha denunciato Donnici – la stragrande maggioranza dei diplomati di scuola media superiore col massimo dei voti e curricula eccellenti e’ stata esclusa, mentre sono stati ammessi candidati che hanno stentato a conseguire il diploma. Sono solo coincidenze?
E come si fa a non sentirsi presi in giro quando si legge che per decidere l’ingresso a medicina nelle universita’ statali si pongono quesiti sui contatori elettrici, sull’erede dello stilista Valentino oppure sulla margotta che per chi non lo sapesse e’ un innesto botanico. A questo fa da contrappeso il Trasimeno che viene considerato un lago del Lazio anziche’ nell’Umbria.
La verita’ amara – conclude Donnici – e’ che siamo fuori dagli standard europei dove la selezione viene fatta sulla base dei risultati dei primi anni di corso ed e’ indispensabile che di questo tenga conto il progetto di riforma. Andremo a fondo a queste vicende perche’ non e’ difficile immaginare il grande business che si nasconde dietro questi esami col trucco che hanno trasformato un paese di eccellenza culturale come l’Italia in un vergognoso raccomandificio in cui si misura non il merito dello studente ma la potenza del suo protettore”.