di Paolo Genovese
Universinet.it – Un liceo del made in Italy, una giornata nazionale del made in Italy, un fondo sovrano per supportare la crescita delle aziende made in Italy. Sarà discusso in Cdm la prossima settimana e per il momento la bozza è composta da 20 pagine e 47 articoli. Il disegno di legge porta con lo stesso nome del ministero guidato da Adolfo Urso: ddl made in Italy.
Liceo e Giornata del Made in Italy
Il liceo e la giornata del made in Italy – Il provvedimento introduce un liceo del made in Italy “promuovere, nell’ottica dell’allineamento tra domanda e offerta di lavoro, le conoscenze, le abilità e le competenze connesse al Made in Italy“. A partire dall’anno scolastico 2024/2025 l’opzione economico sociale del liceo delle scienze umane confluirà nel nuovo percorso liceale: nel ddl si precisa che resta ferma, per le classi successive alla prima, “la prosecuzione ad esaurimento dell’opzione economico sociale. Il governo intende anche istituire la Giornata nazionale del Made in Italy, il 15 aprile, per “celebrare la creatività e l’eccellenza italiana“. La giornata non è assimilata alle feste nazionali e per celebrarla Stato, Regioni, Province, Città metropolitane e Comuni possono promuovere “iniziative per la promozione della creatività e la difesa e valorizzazione del Made in Italy”.
Bollino per i ristoranti
Il bollino per i ristoranti – La bozza preliminare prevede inoltre la creazione di una sorta di bollino da assegnare ai ristoranti italiani autentici sparsi per il mondo. “Al fine di valorizzare e sostenere gli esercizi di ristorazione che offrono all’estero prodotti enogastronomici effettivamente conformi alle migliori tradizioni italiane all’estero e di contrastare l’utilizzo speculativo dell’italian sounding, – si legge – i ristoratori situati all’estero possono chiedere la certificazione distintiva di ristorante italiano nel mondo“. Ma per essere un ristorante made in Italy occorre essere gestito da italiani, da eredi di emigrati italiani, o basta acquistare la mozzarella di bufala nei caseifici di Caserta? Nella bozza si spiega che la certificazione “è rilasciata, su istanza del ristoratore, da un ente certificatore accreditato presso l’organismo unico di accreditamento nazionale italiano, sulla base di una tariffa approvata e di un disciplinare adottato con decreto del Ministro delle imprese e del made in Italy, di concerto con il Masaf che individua i requisiti e le specifiche per il rilascio della certificazione stessa, con particolare riferimento all’utilizzo di ingredienti di qualità e di prodotti appartenenti alla tradizione enogastronomica italiana, a denominazione di origine protetta, a indicazione geografica protetta, a denominazione di origine controllata, a denominazione di origine controllata e garantita e a indicazione geografica tipica”.