UniversiNet.it – Il dibattito sugli affitti alle stelle per gli studenti universitari, ha raggiunto il suo apice negli utlimi giorni con flash mob e tende erette fuori dalle università, diventando l’argomento più discusso della settimana.
Finora, le richieste degli studenti hanno ricevuto il supporto unanime di molti rappresentanti tra i partiti politici. Tuttavia, esistono voci discordanti che non concordano con le ragioni della protesta, come quella di Francesco Giubilei, 31 anni, consigliere del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e presidente della Fondazione Tatarella.
Su Twitter, ha scritto che cit… “Se invece di passare le loro giornate a fare il campeggio in tenda fuori dall’università, certi pseudo studenti passassero il tempo a studiare, potrebbero costruirsi un futuro migliore come fanno migliaia di giovani (tanti pendolari) che con sacrificio frequentano l’università“.
La tempesta di commenti scatenata dal tweet di Giubilei ha portato alla luce un’intervista che ha rilasciato nel 2010 al Giornale. Alla domanda del giornalista su come avrebbe pagato l’alloggio dopo aver terminato il liceo e iscrivendosi all’università di Roma, Giubilei ha risposto: “È un dovere dei genitori, credo”. Questa risposta ha scatenato una serie di insulti e accuse di ipocrisia sui social media.
Nonostante la sua giovane età, Giubilei si è affermato come una delle figure di riferimento della destra italiana, spesso coinvolto in dibattiti controversi su questioni di attualità.
Come riporta laRepubblica, solo pochi giorni fa era uno dei cinque intellettuali italiani presenti al vertice degli ultraconservatori trumpiani in Ungheria.
Giusto aver cambiato idea, ma forse si dovrebbe dimostrare maggiore moderazione nel commentare le azioni di chi protesta contro una piaga sociale riconosciuta da tutti i partiti.
Il Diritto allo studio non è il campo adatto a battaglie ideologiche ma dovrebbe essere un punto di incontro per cercare di risolvere i problemi degli studenti.
Andate a studiare!” Rimprovera Giubilei, ma l’università la pagavano mamma e papà
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