UniversiNet.it – Riutilizzare rifiuti plastici non riciclabili per fare nuove strade. E’ questa l’idea innovativa ed ecologica che sarà al centro del Convegno “Strade e Ambiente: la soluzione viene dai rifiuti”, che si terrà venerdì 20 febbraio a partire dalle ore 9 nell’Aula Magna della Facoltà di Ingegneria (Via Saragat, 1). Il progetto, nato dall’idea dell’Ingegnere Gabriele Andrighetti della Provincia di Ferrara e che ha visto il Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Ferrara curatore della ricerca scientifica di accertamento di stabilità, idoneità e resistenza del materiale, consiste in un’unità modulare componibile per rilevati stradali, un nuovo prodotto che si può utilizzare al posto della terra e della sabbia nella costruzione per l’appunto di un rilevato stradale. “L’idea – spiega l’Ingegner Andrighetti – è nata dalla consapevolezza dell’esperienza che la difficoltà di reperimento delle materie prime ha importanti riflessi economici ed anche ambientali nella realizzazione di un’opera stradale, e sicuramente anche nel tentativo di dare al proprio territorio le infrastrutture adeguate in un rapporto costi/benefici accettabile”. Frutto di un lavoro di ricerca durato oltre 4 anni, il nuovo prodotto è un insieme di unità modulari componibili costituiti da un materiale inerte ottenuto dai rifiuti plastici. “L’utilizzo di materiali plastici post consumer, derivati sia dai rifiuti solidi urbani che da rifiuti industriali per la costruzione di rilevati stradali – afferma il Prof. Antonio Tralli del Dipartimento di Ingegneria di Unife – appare di grande interesse per molteplici motivi. Innanzitutto per la grande quantità di materiale a disposizione e per la possibilità di ottenere un materiale che abbia dal punto di vista meccanico le caratteristiche idonee per sostenere i carichi e presenti contenute deformazioni differite nel tempo per carichi di lunga durata. Inoltre tale materiale deve possedere caratteristiche di stabilità idonee dal punto di vista chimico e ambientale. Possiamo inoltre parlare dei rilevanti vantaggi economici sia dal punto di vista dei costi del materiale che dei costi di cantiere e di movimentazione. Non per ultima è da considerare la ridotta necessità di materiale da costruzione di origine naturale e quindi la limitazione dell’impatto ambientale delle cave”. Regione Emilia Romagna e Area Spa hanno creduto nelle potenzialità del progetto sostenendo lo sviluppo e la produzione del materiale necessario alla costruzione di un primo tratto sperimentale di rilevato stradale. Si tratta dunque di un mix di rifiuti plastici composto prevalentemente da plastiche eterogenee provenienti dai residui dei processi di fabbricazione dei prodotti plastici industriali e dai rifiuti plastici recuperati dalla raccolta differenziata, il cosiddetto cascame plastico. Sia la tecnologia di produzione della materia prima/seconda che il progetto dell’unità modulare componibile per rilevati stradali, compresi i suoi utilizzi, sono oggetto di appositi brevetti. Per il programma: http://www.unife.it/comunicazione/news/notizie/convegno-tecnico-strade-e-ambiente-la-soluzione-viene-dai-rifiuti/
A Unife il Convegno Strade e Ambiente: la soluzione viene dai rifiuti
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