UniversiNet.it – “I libri sono la prima vittima dell’acqua e del fango”, ci dice la maestra di Brisighella. Quaderni e libri gonfi di fango sono oramai irrecuperabili. Le scuole in varie zone e frazioni di Cervia, Cesena, Faenza, Imola e Ravenna sono ancora chiuse .
Da quando il disastro ha colpito lunedì, la maggior parte di questi Istituti sono stati chiusi improvvisamente, e la loro data di riapertura resta incerta. A Cesena si sta valutando di far tornare in classe solo gli studenti delle scuole d’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, mentre gli studenti delle scuole superiori potrebbero continuare a rimanere a casa.
Anche a Ravenna e Forlì, non solo le scuole sono chiuse, ma le lezioni sono anche sospese, poiché molti studenti non hanno la possibilità di accedere a internet. Inoltre, le zone più remote attorno alla Ravenna, la città dei mosaici, stanno affrontando situazioni critiche, con alcune frazioni ancora irraggiungibili e la situazione delle scuole indeterminata.
La didattica DAD, a distanza è attualmente fuori discussione/ in molte zone manca il collegamento ad Internet e spesso PC e computer sono finiti sott’acqua. Gli amministratori locali, stanno monitorando continuamente la situazione e pianificando la riapertura degli istituti, ma devono anche tenere in considerazione la viabilità spesso interrotta dalla minaccia di frane. Nonostante la devastazione, la gente è stata commossa dalla solidarietà dimostrata dai giovani volontari provenienti da tutto il Paese, che hanno lavorato instancabilmente per pulire case e cantine.
Purtroppo, Cesena ha subito ulteriori danni con il crollo di una parte del muro perimetrale del suo storico monastero di Santa Maria del Monte. Nonostante tutto, grazie all’aiuto di questi studenti e giovani volontari, c’è la speranza che la città possa iniziare a tornare alla normalità la settimana prossima.
