reedom House: Italia al 79° posto per la libertà d’informazione
L’informazione in Italia non è libera. Freedom House: Italia al 79° posto per la libertà d’informazione
L’informazione in Italia non è libera. A dirlo, questa volta, una della organizzazioni americane più autorevoli nel monitorare la libertà d’informazione: la Freedom House.
Si, proprio la casa delle libertà, ma delle libertà americane. Il rapporto, pubblicato il 3 maggio, in occasione della giornata internazionale dell’informazione, declassa l’Italia, la Guinea e il Gabon da paesi “liberi” a “parzialmente liberi”.
E quello che maggiormente preoccupa gli osservatori internazionali è che è la prima volta dal 1988, che viene messa in discussione la libertà di stampa di un paese europeo. Anche la Turchia è messa male, mentre agli altri paesi comunitari il dossier riconosce il più alto livello di libertà di stampa del mondo.
A complicare il quadro dei media italiani, secondo Karin Deutch Karlekar, coordinatore del rapporto sul sistema dei media nel mondo, è “la posizione dominante del Presidente del consiglio, Silvio Berlusconi che attraverso una pericolosa concentrazione di poteri, è in grado di esercitare indebite interferenze politiche nella gestione della Rai, essendo inoltre ancora proprietario dell’unico soggetto privato e controllando di fatto il mercato pubblicitario italiano”.
Il rapporto, oltre ad un conflitto di interessi mai risolto, punta il dito anche sulla legge Gasparri, una legge che viene bocciata come “legge tagliata su misura per aggirare una sentenza della Corte costituzionale, sentenza sfavorevole agli interessi privati del Presidente del Consiglio”.