l’amerika di kafka al teatro valle di roma

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Roma-Al Teatro Valle, AMERIKA di Franz Kafka per la regia Maurizio Scaparro.
Maurizio Scaparro, ospite dei Percorsi Internazionali dell’Eti, orienta la sua regia verso un nuovo sentiero nel quale incontrare le riprese in digitale.
Allora la terra sognata da Karl Rossmann, il giovane protagonista, recupera il suo percorso di iniziazione anche verso il cinema.
Quando Karl Rossmann, il giovane protagonista di Amerika di Franz Kafka, sbarca a New York vede subito la Statua della Libertà. Non gli appare come un’immagine rassicurante, quella è una figura mastodontica, destabilizzante e minacciosa, che ostenta una spada vendicatrice, molto diversa dalla celebre fiaccola della speranza. Comincia così l’avventura del ragazzo che i genitori avevano scacciato dalla Praga dei primi del ‘900, spedendolo alla conquista della fortuna. Una “sporca storia” aveva costretto, il vitale Rossmann (il ragazzo-cavallo del nome) a lasciare la sua terra per ritrovarne un’altra, oltre l’Europa. Fin qui, il romanzo, poi la vita della scena.

Quando Maurizio Scaparro ha lavorato alla regia del testo, si è affidato anzitutto alla traduzione ed adattamento di Fausto Malcovati; poi ha assegnato il ruolo del protagonista a Max Malatesta e la produzione al suo “Thèâtre des Italiens”; ma sono state la fantasia e l’istinto nomade propri del teatro a fornire la materia viva alla sua messa in scena.
La regia infatti ha raccolto le oscillazioni e le inquietudini dell’Autore per trasformarle in una reale alchimia alla quale hanno contribuito le musiche di Giancarlo Chiaramello e le scene mobili e polivalenti di Emanuele Luzzati.

Quasi un’operina cantata, Amerika che, ospite dei Percorsi Internazionali dell’Eti, torna dal viaggio intorno all’Europa (dopo aver toccato la Spagna di Barcellona e Gerona e la Francia di Parigi e dello Studio della Comédie Française) per ripartire alla volta del cinema, prima tappa del progetto “Teatro è Cinema”nel quale il movimento della scena rimane sulla pellicola in un vero film, simile ad uno spazio mentale assolutamente artistico.
Torna l’epopea del viaggio come metafora della vita che trascorrendo porta alla crescita, tanto che la regia recupera preziose vitalità attraverso le partiture musicali e le scene mobili e polivalenti.
Al Teatro Valle di Roma fino al 7 dicembre.

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