Mi dicono -è finita, ti sei laureata- già laureata, penso…mi chiedono che cosa provo -impossibile descriverlo- replico. Fiori, foto, un turbine di sentimenti irrompe improvvisamente in me affliggendo il mio povero cervello spompato che, poco prima, era in estrema lucidità, ma prima ancora in tensione estrema. -complimenti, congratulazioni- accinghiata da mille parole, colori e suoni confusi, ancora non realizzo che ce l’ho fatta; il mio corpo stremato da giorni di ansia e d’angoscia, dagli occhi che ormai si annebbiavano per il troppo sforzo, mi chiede un po’ di riposo. Mi dicono -è finita, ti sei laureata- già laureata, penso…mi chiedono che cosa provo -impossibile descriverlo- replico. Ritorna però la sensazione che ebbi ben cinque anni fa, al mio primo esame, già, il congiungimento dell’inizio con la fine, stesso caldo infernale, stesso sudore freddo e forse stesso stato asmante;si è così, mi convinco, un cerchio dalla forma ellittica, questa è l’immagine che ora ho del mio lungo percorso. Come al primo esame, ripeto, che rappresentò il superamento di un primo grande ostacolo e l’inizio di un secondo ancora più grande e sconosciuto.
Alexandra Lalli
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