Il mio primo esame può essere paragonato ad uno di quei film che si vedono in tv verso l'1-le 2 di notte: mentre tutti dormono…
…, la casa è circondata da un silenzio angosciante, tu sei là, seduto sulla tua poltrona, tutto teso, come se avessi dei chiodi sotto il sedere!!!…con gli occhi sbarrati sul televisore guardi un film dove una ragazza terrorizzata percorre un corridoio buoi e silenzioso con un coltello in mano, e tu sei là, aspetti un killer che salti fuori da un momento all'altro..e proprio sul più bello….suona la sveglia che segna le 7 a.m. e ti svegli tutto sudato urlando Oh mio Dio!!!…l'esame di sociologia.. Ed è così che è iniziato il giorno del mio primo esame all'università: all' insegna dell'angoscia e della paura sfociate in una grande gioia, rabbia, liberazione, delusione. Già! Infatti arrivai all'università che erano le 8 del mattino e uscii in preda ad un esaurimento nervoso alle 2 del pomeriggio. (e meno male che è solo l'inizio!!) Per fortuna appena arrivata ho incontrato Andrea, un mio collega che dava anche lui l'esame in quel giorno, e ci si incoraggiava a vicenda, pregando tutti gli dei di questo mondo!! Anche tutti gli altri ragazzi che davano l'esame con me avevano impresso negli occhi il terrore del sogno che avevo fatto la notte prima!!! Improvvisamente il nostro killer, o meglio, i nostri killer arrivarono: prof.+ assistenti! Così, dopo l'appello, iniziò la tortura. Il primo ragazzo che interrogò prese 19, ma ero riuscita a tranquillizzarmi perché le domande del prof. Non erano difficili, almeno per me che avevo seguito tutte le lezioni e studiato tutto (o quasi!). Più passava il tempo, più ragazzi venivano interrogati, più la mia tensione era calata; ero sicura di farcela, ormai sapevo tutto, sapevo rispondere a tutte le domande del prof., ma non avevo preso in considerazione un altro nemico: l'assistente!! MI ricordo Andrea, che era appena stato interrogato dall'assistente riuscendo abilmente arubare un 26, venne da me e mi disse Sei con l' assistente, vai tranquilla, è bravissima, non sapevo nulla e mi ha messo 26, tu prenderai sicuramente 30… ….le ultime parole famose!!! Iniziai ad ascoltare le domande che faceva l'assistente. Il bello era che chiedeva a tutti gli stessi argomenti, il brutto era che gli unici argomenti di cinque libri che non avevo studiato bene erano quelli!! Iniziò così una lotta contro il tempo (oltre che contro il panico!) per cercare di leggere e memorizzare al meglio tutto ciò che in tre mesi non mi era entrato intesta. E così arrivò il mio turno: mi sedetti di fronte a quell'individuo mai visto (grave errore non andare ai ricevimenti!) che iniziò con una domanda cruciale: Max Weber e le sue ideologie..ora, con tutti i sociologi che esistono, a me doveva capitare il più complicato e noioso in assoluto!?! Accennai tre quattro cosette e cambiò domanda: Parlami della sociobiologia..paragrafo di mezza pagina immerso nelle 400 pagine del manuale di sociologia..ma come potevo ricordarmi una parolaccia del genere?Tentennai una risposta e infine l'assistente arrivò ad un ultimatum: L'ultima domanda: se rispondi bene continuiamo, altrimenti ci vediamo a giugno. Entrai nel panico totale, dovevo passare quell'esame ad ogni costo! L'ultima domanda che mi fece l' ho rimossa, ma ricordo che mi vidi scrivere un diciotto, e dopo aver firmato mi alzai sentendomi 18 chili in meno sulle spalle, ma 30 volte più felice di quando ero arrivata in facoltà!!!
Roberta Padroni
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