La tesi è il punto d'arrivo degli studenti universitari, vi presentiamo alcuni consigli sul modo di prepararla
Ed eccovi al punto decisivo, la svolta! Avete sudato sette camicie per arrivare fin qui (e pagato soldoni di tasse), ed ora finalmente state per chiudere l’ultimo Atto della commedia… è il momento della Vostra tesi! Il periodo in cui si decide l’argomento della Tesi è uno dei più incasinati di tutta la carriera universitaria.
Fino a ieri avevate solo il problema di preparare l’esame con meno libri da portare, ed ora invece il libro dovrete scrivervelo da voi! Ma su che? Su cosa? Come?
Il percorso.
Normalmente sceglierete un argomento inerente al vostro percorso di studi, quindi dovrete rivolgervi ad una cattedra che sia presumibilmente interessata a tale argomento. In genere la cattedra contattata, se avete già sostenuto il primo esame che le compete , vi proporrà di completare il vostro piano di studi con la biennalizzazione del suddetto, questo perchè la biennalizzazione vi servirà come primo passo per affrontare il cammino della tesi. Mi spiego meglio, poniamo ad esempio che a tre esami dalla fine decidiate di sviluppare una tesi sulle ”risorse monetarie dei puffi”; dunque andrete alla cattedra di ”puffologia” (con cui al primo esame di puffologia 1 avete già preso 28!), esporrete le vostre idee durante un normale colloquio di ricevimento, ed il professore o assistente , se interessato (ma non è detto che il vostro argomento lo interessi) vi chiederà nove volte su dieci di tornare la ”prossima settimana” con un progetto generico di tesi, in cui dovrete indicare per iscritto, di norma basta una paginetta dattiloscritta, il problema di vostro interesse (risorse monetarie dei puffi…) e proporre una bibliografia di partenza.
Questo perchè su quegli argomenti da voi indicati nel progetto, la cattedra vi farà preparare anche la biennalizzazione, assegnandovi dei libri appropriati (L’Europuffo, Gargamella ed il G8 ecc.). In tal modo la biennalizzazione non sarà solo un altro esame qualsiasi da scalare ai tre o più rimasti, bensì vi tornerà utile nell’immediato futuro, facendovi entrare nello specifico degli argomenti scelti per la tesi finale. Quindi con i libri assegnati preparerete la vostra biennalizzazione personalizzata, e magari intanto grazie a maggiori conoscenze riformulerete meglio i vostri obiettivi di tesi; senza contare che imparerete a conoscere gli assistenti ed i ricercatori di cattedra con cui poi avrete moltissimi contatti.Sostenuta la biennalizzazione dovrete prenotarvi formalmente per la tesi (modulo in segreteria), occhio ai tempi d’attesa delle varie cattedre, ed iniziare a… pedalare. Tenete conto inoltre che alcune cattedre prevedono corsi di preparazione alla tesi di laurea obbligatori (e utili).
Altro punto dolente sarà la scelta del ”tipo” di tesi da sviluppare: ”compilativa” o ”sperimentale”.
La prima, sinteticamente, consiste nel preparare, da una quarantina circa di libri assegnati, un elaborato critico, corredato di commenti, collegamenti, percorsi interpretativi propri, rielaborazioni, ed altre manifestazioni della vostra ”presenza intellettuale”. Va da se’ che tale lavoro è molto più agevole in paragone ad una tesi sperimentale, in cui dovrete tracciare dimostrazioni inedite e ipotesi di lavoro originali (magari sostenute da ricerche sul campo, questionari, o supporti informatici). Sul piano del punteggio paga di più la seconda strada, anche se il dispendio di energie e tempo è notevole. Farete la vostra scelta in base agli interessi personali, ed al vostro credito di laurea.
E già, perchè questo è un altro punto determinante: come si calcola la media finale? Che punteggio si può raggiungere con i due tipi di tesi?
Le medie. La media finale si calcola nel classico modo, ossia sommando tutti i punteggi in trentesimi e dividendo il risultato per il numero degli esami sostenuti (le prove d’idoneità non vanno considerate, così come non vengono considerate le bocciature!).
Adesso, supponendo che abbiate 27,8 di media finale, dovrete moltiplicare tale media per 11, quindi dividere per 3, ed otterrete il credito finale in centodecimi; nel caso dell’esempio 101,9. Solo a questo punto potrete approssimare, tenendo conto che da 101,5 in su avreste 102, e da 101,4 in giù avreste 101.
Ora, ottenuto il credito di laurea, dovete ricordarvi che per una tesi ”compilativa” guadagnerete al massimo 3 punti (con un lavoro eccellente), e con una tesi sperimentale 5 (anche qui con un elaborato da Nobel), quindi fatevi i vostri calcoletti, e se necessario magari date un altro esame extra-jolly per alzarvi la media finale. Tenete presente che il numero massimo dei punti attribuibili alla tesi varia da facoltà a facoltà, informatevi prima dai vostri colleghi. Fatto tutto il necessario preparatevi ad affrontare la commissione, in genere la parte meno difficile ma più emozionante della carriera universitaria! Detto questo, in bocca al lupo… care ex matricole.
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