UniversiNet.it -Del Seicento sono i primi scritti sulla patologia renale del bambino e oggi a più di quattro secoli di distanza i progressi nella cura del bambino nefropatico sono stati enormi, specie a Padova dove da più di venti anni si pratica il trapianto renale. La malattia spesso inizia nella fase perinatale e il trattamento dialitico è necessario fin dai primi mesi di vita. A maggior ragione per il bambino, oggi, il trapianto è la terapia principe per l’isufficienza renale terminale perché dimuisce la mortalità e migliora la qualità della vita del piccolo.
Per discutere sull’importanza del trapianto anche nell’ottica di una vita che rinasce lunedì 9 e martedì 10 febbraio avrà luogo nell’Aula Magna “Galileo Galilei” del Palazzo del Bo il convegno dal titolo “Una vita che rinasce. Il trapianto di rene pediatrico in Italia” organizzato dal Dipartimento di Pediatria Slus Pueri dell’Università di Padova e dall’Azienda Ospedaliera di Padova.
Nei due giorni di lavori saranno affrontate le tematiche che riguardano l’iter del bambino trapiantato di rene come l’immissione in lista d’attesa, le complicanze medico chirurgiche, le problematiche terapeutiche-diagnostiche e assistenziali, il follow-up post trapianto, il trapianto da vivente e il trapianto ad alto rischio immunologico.
Il convegno sarà aperto alle ore 16.30 di lunedì 9 con le relazioni, tra gli altri interventi, di Graziella Zacchello e Giovanni Franco Zanon dell’Università di Padova sui “Venti anni di trapianto renale pediatrico a Padova”.
Martedì 10 febbraio nella sessione del mattino, dalle ore 9.00, e in quella del pomeriggio, dalle ore 14.30, sempre in Aula Magna, i lavori del convegno riprenderanno con gli interventi dei massimi esperti italiani.