UniversiNet.it – Pierfrancesco Brunello è il neoeletto preside della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Padova, con 177 voti su 278 votanti. Al professor Aldo Rossi sono andati 91 voti.
Pierfrancesco Brunello si è laureato nel 1977 in Ingegneria Meccanica all’Università di Padova. Ha insegnato all’Università di Udine, quindi allo IUAV di Venezia per ritornare nel 2002 all’Università di Padova. Brunello è attualmente presidente del Corso di Laurea in Ingegneria Aerospaziale e membro del Nucleo di Valutazione di Ateneo.
La sua attività scientifica è documentata da oltre cento pubblicazioni nei settori dell’energetica, della termodinamica e della trasmissione del calore ed è referee per alcune riviste scientifiche.
Partecipa fin dall’inizio al “Progetto Finalizzato Energetica” svolgendo attività di ricerca anche al Lawrence Berkeley Laboratory dell’University of California a Berkeley. È membro della Commission E2 “Heat Pumps and Energy Recovery” dell”International Institute of Refrigeration” (IIR) e svolge un’intensa attività normativa, sia in seno al “Comitato Termotecnico Italiano” (CTI), sia nell’ambito dell’ “Comitè Europeen de Normalisation” (CEN).
Ha progettato il sistema di schermatura solare della “Halley Multicolour Camera” che nel marzo 1986 ha ripreso per la prima volta il nucleo della cometa di Halley nell’ambito del “Giotto Project”, progetto spaziale dell’European Space Agency (ESA). Tale attività è poi proseguita nell’ambito del progetto “Osiris”, che sta attualmente portando la prima sonda spaziale in orbita attorno al nucleo di una cometa.
Collabora al “Reverse Field Pinch Experiment” (RFX), progetto di ricerca europeo nel campo della fusione nucleare controllata, occupandosi di alcuni aspetti termici connessi alle interazioni plasma-parete.
È stato responsabile nazionale di due programmi di ricerca (Prin 2004 e Prin 2006) sul comportamento termico delle gallerie in caso di incendio ed ha partecipato a due progetti per l’utilizzo dei nuovi tunnel ferroviari internazionali (quello italo-austriaco del Brennero e quello italo-francese del Frejus) per alloggiare elettrodotti di grande potenza e basso impatto ambientale.