diritto costituzionale italiano

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Lo studio del Diritto Costituzionale italiano e comparato fa parte degli insegnamenti di Scienze Politiche: ne parliamo con il Prof Lanchester.


Prof. Lanchester può spiegarci com’è strutturato il corso di Diritto Costituzionale italiano e comparato e quanto conta la frequenza alle lezioni nella preparazione di questo esame?

Prima di tutto vorrei sottolineare come, sin dalla fondazione della Facoltà di Scienze politiche, il Diritto costituzionale italiano e comparato sia una delle materie fondamentali della stessa. Si tratta di una materia giuridica del settore scientifico-disciplinare costituzional-comparatistico che risulta strettamente collegata con i principali insegnamenti impartiti nella Facoltà. Essa partecipa alla costituzione di quella base indefettibile di conoscenze che caratterizzano la formazione interdisciplinare del laureato in Scienze politiche.

Il corso è articolato in una parte istituzionale ed in una seminariale. La prima si occupa dei concetti fondamentali delle discipline comparatistiche e dell’evoluzione nel tempo e nello spazio delle forme di Stato, dei regimi e delle forme di governo contemporanee; la seconda tende invece ad approfondire temi rilevanti per la teoria e la prassi costituzionale anche con il contributo attivo degli studenti.

In questa prospettiva il Dipartimento di Teoria dello Stato, che in questo momento dirigo, mette a disposizione degli studenti gli strumenti per la ricerca, tra cui anche una serie di postazioni per accedere ad Internet. E’ ovvio, dunque, che la frequenza aiuta gli studenti in una migliore preparazione dell’esame.

Quali difficoltà incontrano più frequentemente gli studenti nella preparazione di questo esame?
Si tratta di un esame di sintesi che dovrebbe essere sostenuto alla fine del primo biennio dopo aver frequentato o superato altri corsi fondamentali. L’abbinamento esclusivo alle Istituzioni di diritto pubblico operato da alcuni studenti finisce per essere limitativo.

Per la comprensione non generica della materia (e dunque per un risultato ottimale all’esame) sono infatti necessarie conoscenze di Storia delle dottrine politiche, di Storia moderna e contemporanea e di Economia che rendono fruibile in maniera completa la vicenda delle istituzioni contemporanee. La mia raccomandazione è di non anticipare l’esame, nè di rimandarlo, ma di considerarlo come un percorso di approfondimento di paradigmi ed informazioni indispensabili alla formazione di un laureato in Scienze politiche, qualsiasi sia la collocazione che egli avrà.

Dove e sulla base di quali princìpi, a suo avviso, la nostra costituzione dovrebbe aggiornarsi per adeguarsi alle costituzioni degli altri paesi europei?
E’ evidente che il tema delle innovazioni istituzionali costituisce uno dei punti della riflessione e della ricerca operata durante il corso di Diritto costituzionale italiano e comparato. Chi voglia capire ciò che sta avvenendo in Italia, senza farsi distrarre da avvenimenti contingenti, deve necessariamente allargare il campo dell’esperienza del modello liberal-democratico e alla sua concretizzazione nei differenti ordinamenti.

Lo scopo del corso è appunto quello di fornire anche la capacità di discernere tra i vari modelli istituzionali quelli che possono essere considerati più adatti alla singola situazione storico-sociale. Per quanto riguarda l’interrogativo sugli obiettivi delle innovazioni istituzionali, faccio notare che la circolazione dei modelli costituzionali è ormai consolidata negli ordinamenti di democrazia pluralista.

Essi però vengono interpretati in maniera originale sulla base dei contesti in cui vengono introdotti.
Gli strumenti istituzionali costituiscono opportunità ed incentivi che devono correlarsi con la cultura politica dei soggetti politicamente rilevanti.
Il nostro ordinamento costituzionale ha bisogno di nuove regole, ma è opportuno non illudersi che queste modifichino di colpo pratiche tradizionali o facciano funzionare la macchina senza sbalzi.

Il Prof. Lanchester è preside della facoltà di Scienze Politiche dell'università La Sapienza di Roma Per ulteriori informazioni vai a: Diritto Costituzionale italiano e comparato







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Redazione Universinet Magazine
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