Fabio Tricoli: come diventare giornalisti

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UNIVERSINET- Fabio Tricoli noto e apprezzato giornalista e caporedattore del TG5 e docente dell’Università La Sapienza. è stato intervistato da Universinet. Durante la lunga intervista Universinet ha chiesto di dare alcuni consigli su una professione molto amata dai ragazzi: diventare giornalisti.

I consigli di Fabio Tricoli giornalista Mediaset e docente a scienze della comunicazione a La Sapienza, su come diventare giornalisti e inviati.Quali sono i suoi consigli per diventare un buon giornalista?
Innanzitutto di non disdegnare nessuna esperienza, cioè di trovare lo spazio e il tempo per scrivere il più possibile, fare esperienze, anche le più diverse, che possano poi tornare utili per una professione in cui la varietà delle esperienze si rivela utile in molte occasioni. Ovviamente, trovando il giusto spazio ad ogni cosa, senza lasciare che poi questa passione travolga tutti gli altri interessi.

Lei come ha scelto di fare il giornalista? E come ha fatto a diventarlo?
La mia prima passione era quella per la medicina, ma già al liceo ho iniziato ad avvicinarmi a quella che sarebbe poi stata la mia vera professione.
È stata un po’ una ripicca nei confronti della mia preside, che appena saputo che avrei diretto io il giornalino della scuola, sospese il progetto.
Quindi ho iniziato a fare il giornalista all’università, studiando e collaborando al tempo stesso con il Giornale di Sicilia a Palermo; e poi ho scelto una strada che all’epoca non era molto percorsa, ma che adesso va guadagnando spazio: la scuola di giornalismo.
Attraverso le scuole di giornalismo ho cercato di avere una formazione, post-lauream nel mio caso, e di trovare al tempo stesso un canale che mi permettesse di accedere a delle grosse testate, facendo stages, come è stato per la Rai e l’Agenzia Italia.

C’è un aspetto che preferisce e uno odia della sua professione?
Quello che preferisco è la possibilità di vivere le esperienze più diverse, sia dal punto di vista professionale, sia dal punto di vista umano. Infatti ci si può imbattere nelle realtà più diverse, soprattutto per chi come me si occupa di emergenze come alluvioni e terremoti. Per quanto riguarda l’emergenza immigrazione poi, ho l’occasione di conoscere esperienze umane spesso tristi e dolorose.
L’aspetto negativo, invece, per chi fa televisione, è l’invadenza: con quella telecamera che ci portiamo dietro in tutte le nostre attività, questo muoverci tra la gente, spesso risulta essere fastidioso e ne faremmo volentieri a meno in numerose circostanze, in cui magari sarebbe necessaria una certa sensibilità, un certo tatto.

Quali sono i suoi hobbies?
Essendo giornalista e al tempo stesso docente universitario, ho poco tempo per un hobby, contando poi che sono sposato e che ho un figlio di due anni!
Comunque se così vogliamo chiamarlo, un hobby è quello dell’attività sportiva a fini di beneficenza, che riesco a conciliare con i miei impegni.

Leggi la prima parte dell’Intervista a Fabio Tricoli

Curriculum

Nato a Palermo nel 1967, sposato e padre di due figli, Fabio Tricoli lavora a Milano come caporedattore e conduttore del telegiornale di Italia Uno “Studio aperto”.   

 Nel 1992 viene chiamato al tg5 da Enrico Mentana. Segue come inviato alcune delle principali emergenze italiane degli anni ‘90: dagli attentati di mafia del ‘92-93, all`emergenza immigrazione in Puglia e Sicilia, alle più gravi emergenze naturali (il terremoto del `97 in Umbria, la frana di Sarno, l`alluvione di Soverato, l’eruzione dell’Etna nell’estate 2001).

All’estero è stato inviato nelle principali crisi ed in Albania durante la guerra in Kosovo e in Argentina durante la crisi del dicembre 2001.

Vicecaporedattore cronaca del tg5, conduttore e curatore dell’edizione del tg5 notte, nel 2006 passa a Videonews, testata del gruppo Mediaset diretta da Giorgio Mulè per la quale cura programmi di approfondimento come “Tempi moderni” e “Flashback”.

Redazione Universinet Magazine
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