Bologna – Dopo la denuncia di alcuni studenti si muove anche la procura della città di Bologna per indagare su eventuali illeciti avvenuti durante lo svolgimento della prova dei Test di Ammissione a Medicina. Il procuratore capo Enrico De Nicola e al sostituto Enrico Cieri hanno avviato una inchiesta, dopo che alcuni partecipanti hanno fornito la loro versione dei fatti su come andavano le prove. Ciò che emerge sono le solite buste sigillate e poi riaperte per correggere gli elaborati a tempo scaduto e figure presenti alla prova che con certi candidati assumevano il ruolo del suggeritore. Ma all'Università di Bologna spunta una nuova peculiarità nei metodi adottati per passare la prova: si usava l'alfabeto muto per ottenere le risposte esatte dei quiz.
A dare il via all'inchiesta, riporta il Messaggero, sarebbero state quattro ragazze che nel mese di settembre hanno sostenuto la prova e ora hanno mandato un esposto alla Procura. Nelle carte si parlerebbe di un via-vai molto sospetto di studenti avanti in età che sembravano assumere il ruolo di suggeritori di alcuni candidati. Ora sulla vicenda indaga la magistratura.