Kyoto in Autunno: Un Incanto di Colori e Tradizioni tra Torii Rossi e Foglie di Acero

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KYOTO – Autunno a Kyoto non è solo un cambio stagionale, ma un vero e proprio spettacolo di natura e cultura che si intreccia in un balletto di colori e simbolismi. Le foglie degli aceri, in sfumature di rosso fuoco, sembrano eco delle fiamme che danzano dietro le tende viola nei templi del dio volpe. Questi luoghi sacri, avvolti nel mistero e nella bellezza, si illuminano di una luce quasi soprannaturale, dove il crepitio dei piccoli fuochi rituali si mescola al fruscio delle foglie mosse dal vento autunnale.

I torii rossi, porte sacre che segnano l’ingresso nei santuari shintoisti, si stagliano vividi contro il cielo chiaro di ottobre, creando un percorso che sembra condurre non solo all’interno dei templi, ma anche in un altro mondo.

Seguendo questi sentieri ci si può imbattere nei famosi templi di Fushimi Inari, dove migliaia di torii si susseguono in un tunnel che cattura l’essenza dell’autunno giapponese. Ogni torii attraversato è un passaggio, un momento di transizione che invita alla riflessione e alla contemplazione

Nei giardini sotto il cielo terso e luminoso, il silenzio è solo apparentemente immobile. In realtà, ogni dettaglio naturale o manufatto è carico di significato. Le pietre e la sabbia, accuratamente rastrellate, non sono semplici elementi decorativi, ma simboli di isole e mari cosmici. E mentre il rosso vibrante delle foglie di acero contrasta con il bianco zen della sabbia, si crea un dialogo visivo che è tanto armonioso quanto profondamente stimolante.

Anche il cibo riflette le tonalità e i sapori della stagione. In un piccolo ristorante nascosto in una via meno frequentata, si può gustare un kaiseki autunnale, un pasto che è sia un’opera d’arte che un tributo alla stagionalità.

Ingredienti come radici di taro, castagne dolci e persimmoni vengono trasformati in piatti che non solo deliziano il palato, ma celebrano anche la ricchezza dell’autunno.

Kyoto in autunno è una tela vivente, dove ogni scena è una poesia visiva e ogni angolo racconta una storia di cicli naturali e bellezza transitoria.

Mentre il sole tramonta, tingendo il cielo di sfumature di rosa e arancione, le silhouette dei templi e dei torii offrono un ultimo, indimenticabile spettacolo: un promemoria che la fine di qualcosa è sempre l’inizio di qualcos’altro, altrettanto magnifico.

Renato Reggiani
Renato Reggiani
Romano, giornalista, esperto di comunicazione ecosostenibile, designer. Ho il cuore diviso tra l’Italia e l’Oriente dove ho studiato e lavorato a Dubai, ora copro l'area sud Pacifico, mi divido tra Dubai, Tokyo e Seul, ho studiato a Rotterdam con il programma Erasmus per imprenditori. Ho collaborato con giornali, agenzie e tv. Ho depositato due brevetti per migliorare la sostenibilità green delle nostre città. Ho fondato l’Associazione Frontiere della Comunicazione per insegnare il cinese e l'inglese ai bambini delle scuole elementari italiane. Fulminato sulla via di San Francisco dalla Maker Faire, ho collaborato e curato l’area agricoltura digitale per 2 edizioni. Ho collaborato con la facoltà di Scienze della Comunicazione di Roma e il Politecnico di Milano facoltà di Architettura a Piacenza. Premiato a Copenaghen per la Corporate Social Responsibility, non ho ancora visto la sirenetta. Cambiare il mondo si può, un articolo alla volta.

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