Tokyo – Nelle profondità dell’oceano, proprio dove si accumulano i giacimenti di noduli metallici che in molti vorrebbero estrarre dalle profondità marine, a 4 mila metri di profondità nei fondali oceanici scienziati hanno scoperto: minerali capaci di produrre ossigeno. La sensazionale ricerca, pubblicata sulla rivista Nature Geoscience dal gruppo guidato da Andrew Sweetman dell’Associazione Scozzese per le Scienze Marine, rappresenta la prima individuazione di ossigeno non generato da esseri viventi attraverso la fotosintesi.
La scoperta cambia radicalmente le nostre conoscenze sulla produzione di ossigeno, suggerendo che processi abiotici possano contribuire in modo significativo alla presenza di questo elemento vitale. I ricercatori sottolineano l’importanza di proteggere questi ambienti sottomarini, ancora poco conosciuti ma minacciati dalle estrazioni minerarie.
Questa scoperta apre nuove possibilità per l’esplorazione di altri pianeti. La presenza di ossigeno generato da reazioni chimiche piuttosto che da fotosintesi suggerisce che la vita potrebbe esistere anche in ambienti estremi e profondi, come quelli che potremmo trovare su Marte o sulle lune ghiacciate di Giove e Saturno. La ricerca di vita extraterrestre non dovrebbe quindi limitarsi alla superficie dei pianeti, ma estendersi anche alle loro profondità.
Le piante producono ossigeno attraverso la fotosintesi, un processo che avviene nei cloroplasti. Durante la fotosintesi, la luce solare viene utilizzata per convertire l’anidride carbonica e l’acqua in glucosio e ossigeno. Questo ossigeno viene rilasciato nell’atmosfera, rendendo possibile la vita aerobica sulla Terra.
Si ritiene che la vita sulla Terra sia iniziata in ambienti privi di ossigeno. I primi organismi, i cianobatteri, iniziarono a produrre ossigeno attraverso la fotosintesi circa 2,5 miliardi di anni fa. Questo processo ha portato alla Grande Ossidazione, che ha trasformato l’atmosfera terrestre, permettendo lo sviluppo di forme di vita più complesse.
La scoperta di minerali capaci di produrre ossigeno nei fondali oceanici non solo riscrive parte delle nostre conoscenze scientifiche perchè la produzione di ossigeno da parte delle piante rimane un processo fondamentale per la vita sulla Terra ma non è più il solo, ma ora sappiamo che esistono anche meccanismi abiotici che possono contribuire alla presenza di questo elemento vitale. La protezione di questi ambienti sottomarini diventa quindi una priorità, non solo per il loro valore ecologico, ma anche per le preziose informazioni che possono fornire sul nostro pianeta e oltre.