Di Renato Reggiani
Abu Dhabi – Mentre il Medio Oriente continua a essere scosso dal conflitto tra Israele e i Palestinesi di Hamas, un evento di portata storica ha avuto luogo negli Emirati Arabi Uniti, lontano dai riflettori dei grandi media. Qui ad Abu Dhabi, leader spirituali di 28 fedi diverse si sono riuniti in un summit di cruciale importanza per il futuro del nostro pianeta e la lotta contro il cambiamento climatico. In un’epoca in cui le cronache sono dominate da storie di distruzione e morte, io sono fermamente convinto che i costruttori di pace e futuro, qui radunati, meritino la ribalta più dei distruttori. È solo attraverso la cura del nostro pianeta e la costruzione di un futuro sostenibile che possiamo sperare di porre fine anche alle guerre.
La Dichiarazione Interreligiosa di Abu Dhabi, firmata in questo summit, rappresenta un’azione unica nel suo genere. Unendo le voci di leader di diverse fedi, l’evento sottolinea l’urgenza di affrontare insieme il cambiamento climatico, una sfida che va oltre le barriere religiose e culturali. Questa dichiarazione non è solo un simbolo di unità, ma un impegno concreto verso un’azione ambientale collaborativa.
Il governo degli Emirati Arabi Uniti ha dimostrato una visione lungimirante nell’ospitare e organizzare questo summit. La scelta di Abu Dhabi come sede riflette l’impegno degli Emirati nel promuovere il dialogo interreligioso e la lotta contro il cambiamento climatico. Il Ministero della Tolleranza e della Coesistenza, in particolare, ha evidenziato l’approccio progressista del paese nella promozione della coesistenza pacifica e della sostenibilità ambientale.
Il Dr. Sultan Al Jaber, Presidente della prossima COP28 che si svolgerà proprio negli Emirati, ha assunto un ruolo di primo piano nel summit, ricevendo la dichiarazione e promettendo di portare questo messaggio al mondo proprio durante la COP28. La sua partecipazione enfatizza l’importanza attribuita dagli Emirati Arabi Uniti all’azione climatica e il loro impegno nel trasformare le parole in azioni a livello globale.
Dimostra che, anche in un mondo segnato da conflitti, esistono forze unite per un futuro sostenibile. L’impegno degli Emirati Arabi Uniti in questo processo è un esempio di leadership e innovazione, che posiziona il paese in prima linea nella lotta globale contro il cambiamento climatico. Questo evento, benché poco considerato dai media mainstream, merita una posizione di rilievo nelle nostre narrazioni globali, poiché solo chi si impegna per il futuro può realmente contribuire a porre fine alle guerre e costruire un mondo migliore.